“La musica è ciò che un popolo e una cultura definisce tale nella soggettività legata a luoghi e persone”, così la parola “musica” viene ancorata ad una definizione univoca ma per ognuno di noi in realtà ha un significato diverso: un insieme di emozioni, di sensazioni, di ricordi e momenti, queste sono le parole che usiamo per descrivere quest'arte. La musica ha il potere di coinvolgere tutti senza fare distinzioni d’età, etnia, sesso, orientamento sessuale e sentimento religioso, fa parte della nostra vita da sempre, segnando intere epoche ed eventi nel mondo. Nel periodo storico che stiamo vivendo la musica sta giocando un ruolo molto importante, durante il biennio 2020/21 abbiamo vissuto una grave emergenza sanitaria che ci ha costretti a stare spesso a casa anche per mesi e, per combattere la noia, molti di noi si sono cimentati nell'ascolto e nella produzione di brani musicali, hanno imparato a suonare uno strumento o semplicemente canticchiato qualche verso. Tutto questo perché? La musica, soprattutto per noi adolescenti, rappresenta una valvola di sfogo, un mezzo per comunicare e trasmettere in modo sano e creativo le emozioni, i ricordi e gli eventi che ci hanno segnato attraverso le battute di una canzone. Da Mozart, passando per John Lennon, Bob Dylan, Pink Floyd, Queen, U2, fino ad arrivare a Francesco Guccini, Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Piero Pelù, Jovanotti e altri mille artisti, tutti questi ci hanno insegnato attraverso le loro canzoni lo scopo più alto a cui può ambire la musica, la pace.
Nei periodi più bui e non della storia la musica ci ha sempre accompagnato chiedendo la pace, andando contro le guerre e ogni forma di odio e violenza, puntando così a un armonia tra i popoli del mondo. "Imagine there’s no countries / It isn’t hard to do /Nothing to kill or die for” (Immagina non ci siano paesi, non è difficile da fare, niente per cui uccidere o morire), così John Lennon nella sua “Imagine” con la sua melodia e le sue parole di speranza riesce per davvero a far sognare tutti un mondo diverso, migliore. Nel nostro presente la musica rappresenta il linguaggio più forte: ne è un esempio l’emozionante esecuzione del “Va pensiero” di Verdi di fronte al Teatro di Odessa, cittadina ucraina vittima dell’attuale guerra tra Russia e Ucraina, che in mezzo a questo conflitto ha risuonato nel mondo come grido speranzoso di pace nel tentativo, forse invano, di scalfire l’animo di chi ha voluto questa guerra, e nella speranza che termini il prima possibile senza vinti e vincitori.
In fondo la musica è questo, un linguaggio unico e comprensibile a tutti, come quello “Imagine" e "Va pensiero", che davanti a sé non pone limiti ma ispira solo pace e armonia.
Veronica Caterina Turco, IV A Liceo scientifico