14 Mar
14Mar

Anche nella nostra scuola l'allentamento delle restrizioni legate al Covid si accompagna progressivamente al recupero della normalità. Risale a qualche mese fa l'escursione, organizzata come camminata ecologica, in una località del comune di Tresnuraghes, Columbargia. 

Incastonata lungo la costa della marina di Tresnuraghes, Porto Alabe, la spiaggia di Columbargia, conosciuta anche come spiaggia di Sa Marinedda, offre un paesaggio mozzafiato: il panorama si dipinge di diversi colori, si passa dal verde delle foglie dei pochi alberi presenti e dell'erba, al giallo oro della sabbia, al trasparente dell'acqua che diventata di un blu intenso all'orizzonte. Questo è un posto meraviglioso dove potersi rilassare, anche grazie alla piacevole brezza di maestrale tipica della Sardegna, dove poter ritrovare sé stessi sentendosi a contatto con la natura e ascoltando i propri pensieri. 

Come di consueto in Sardegna, la bellezza naturale del sito si sposa con la sua rilevanza storica, a proposito della quale vorrei raccontarvi la storia della Torre di Columbargia che domina la spiaggia. La torre, che fa parte del sistema difensivo degli Aragonesi durante la fase di dominazione spagnola, fu costruita a metà del Cinquecento, su un promontorio affacciato sulla spiaggia di Sa Marinedda. L'utilizzo di queste fortificazioni non cessò fino al 1842, quando i Savoia decisero di abbandonare questi presidi. La Torre è raggiungibile, oltre che via mare, anche a piedi dalla spiaggia. Oggi purtroppo è ridotta allo stato di rudere e, nonostante sia parte integrante del patrimonio storico-culturale della Sardegna, per il momento non si è fatto niente per metterla in sicurezza ed attivare un intervento di restauro. Ai piedi del promontorio, sormontato dalla torre, solo immergendosi è possibile esplorare una grotta scoprendo così i suoi segreti: nella grotta si trova la statua di una Madonna. Poco prima di Columbargia, in una zona chiamata “Sa balca isfatta”, ovvero “la barca sfatta”, si trovano i resti di una nave inabissatasi nel 1810 che si chiamava “El Vencedor”. Il 28 settembre del 1810, con un equipaggio di 70 marinai inglesi, la nave salpò da Cadiz e si diresse a Mahon, nelle Baleari ma, sorpresi da una tempesta, che li spinse verso la Sardegna, il 31 ottobre la nave si incagliò e affondò. Nel naufragio morirono 14 marinai, gli altri si salvarono, raggiunsero la spiaggia di Tresnuraghes, da dove furono trasferiti a Bosa e a Cagliari per tornare poi in Inghilterra. 

Non avrei mai immaginato che questa escursione, oltre a consentirmi di recuperare il piacere dello stare insieme ai miei amici coetanei, dopo il drammatico periodo della lontananza forzata, avrebbe risvegliato in me la curiosità di scoprire la bellezza del territorio isolano, che troppo spesso diamo per scontata, facendoci sentire autorizzati a rovinarlo.Vale la pena andarci!

Chiara Congiu, II B Liceo scientifico

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