02 Mar
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TITOLO: CERCANDO ALASKA 

AUTORE: JOHN GREEN 

GENERE: ROMANZO 

CASA EDITRICE: RIZZOLI

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2005

PAGINE: 297 

Esiste una storia capace di aiutarci a capire di più noi stessi, capace di insegnarci qualcosa su questo strano periodo della nostra vita chiamato adolescenza, capace di fornirci addirittura uno spunto su come trovare il nostro "Grande Forse", e magari di dare un aiuto a coloro che cercano l’ “uscita" dal proprio labirinto. Questa è la storia di Miles Halter, di Alaska Young, di Chip, di Takumi, ma non solo… è anche la nostra storia, la storia con cui John Green è riuscito a far emozionare e riflettere tantissime persone di ogni età. voraci

TRAMA 

"Cercando Alaska" tratta temi molto vicini al mondo complesso e meraviglioso dell’adolescenza. Miles Halter, adolescente americano di sedici anni, giorno dopo giorno, fino ad arrivare al fatidico "Giorno Zero", ci renderà partecipi delle sue angosce, paure ma soprattutto dell’incredibile esperienza al college di Culver Creek, dove cercherà e forse troverà la risposta al suo "Grande Forse". Nonostante Miles sia un ragazzo introverso e con una bizzarra passione, collezionare le ultime parole dei personaggi famosi, lega subito con Chip, un giovane brillante, furbo e autorevole chiamato “colonnello", e con Alaska, una ragazza divertente, intelligente ed attraente. Alaska è rinchiusa in un Labirinto da cui cerca un’uscita da anni e in cui vi trascinerà Miles, ma anche un po’ noi lettori, spingendoci a riflettere e aiutandoci a non sprofondare in questo baratro di disperazione. 

John Green ci rende partecipi delle svariate avventure, dei drammi e delle tipiche situazioni adolescenziali: innamoramenti, paure, amicizie e vendette che si susseguiranno nel libro già a partire da "centotrentasei giorni prima", il primo capitolo del romanzo. 

RIFLESSIONI 

Inizialmente pensavo che questo libro fosse un po' come tutti gli altri; la tipica storia di un adolescente solitario che si innamora della ragazza bella e popolare della scuola. In realtà non è stato così: mi ha dato la mano e mi ha regalato sorrisi, grazie agli scherzi brillanti del colonnello, riflessioni e frasi, che sono impresse nella mia mente, antipatia per l’Aquila, ammirazione per Dr. Hyde, magari qualche lacrima e un pizzico di amarezza che mi hanno accompagnata fino alla fine del romanzo. Consiglio questo libro a coloro che fino ad ora sono stati costretti a giocare con regole che non gli appartengono, a coloro che cercano una storia che li distragga dalla realtà, a coloro che vogliono un po’ di pace o un chiarimento.

Damiana Porcu, II D Liceo classico

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