Hanno ormai raggiunto livelli insostenibili i disservizi dell’ARST che, sempre più spesso, non riesce a soddisfare le richieste degli studenti, i quali, già diverse volte, sono stati lasciati a piedi, impossibilitati a rientrare a casa col mezzo pubblico. Ciò che i ragazzi rivendicano è il diritto ad un servizio garantito, pagato mensilmente dalle famiglie, e a viaggiare in sicurezza.
Capita spessissimo che gli studenti del “G.A. Pischedda” di Bosa si trovino costretti ad entrare più tardi rispetto all’orario di ingresso a scuola e a tornare a casa nel pomeriggio ormai inoltrato. Per non parlare poi delle giornate di pioggia, quando sempre più frequentemente capita di occupare sedili completamente fradici, a causa delle numerose infiltrazioni presenti in pullman ormai obsoleti.
Il 24 ottobre c’è stata a Cagliari una protesta di studenti di alcuni istituti superiori del Medio Campidano, i quali si sono ritrovati sotto il Palazzo del Consiglio regionale in via Roma per protestare contro un sistema di trasporti completamente inefficiente. La richiesta dei ragazzi è stata questa: trasporti pubblici assicurati e dignitosi in modo che nessuno rimanga più a terra e che non si debba viaggiare stipati in piedi in condizioni pessime. Dopo tale protesta, l’ARST aveva annunciato l’arrivo in Sardegna di nuovi pullman, che dovevano già essere stati consegnati, se non fosse stato per la situazione internazionale: i pullman, infatti, utilizzano molta tecnologia di produzione asiatica e questo ha comportato uno slittamento delle consegne che non ha consentito fin’ora la sostituzione delle vetture più vecchie, soggette a frequenti guasti e fermi. Ciò ha avuto come conseguenza una riduzione dei mezzi a disposizione degli studenti con inevitabili disservizi. L’ARST ha anche sottolineato che “dopo il Covid, le attese dei viaggiatori sulla qualità del trasporto si sono sollevate: durante i periodi più critici della pandemia si viaggiava più comodi con capienze ridotte e nessun passeggero in piedi”. Il Direttore dell’ARST, Carlo Poledrini, ha annunciato che entro la fine dell’anno si avranno in esercizio circa 150 bus nuovi che saranno in grado di risolvere completamente tutte le problematiche di trasporto degli studenti.
Intanto gli alunni pendolari del “G.A. Pischedda” di Bosa si stanno organizzando per inviare un’ulteriore lettera di protesta, cercando il sostegno di alcune pagine social che si interessano delle problematiche della Sardegna e che godono di grande seguito, con la speranza che alle promesse seguano finalmente i fatti.
Martina Piras, V A Liceo scientifico