16 Apr
16Apr

Il bullismo è una forma di violenza verbale, fisica e psicologica attuata dai bulli verso una persona che di solito è fragile e quindi viene scelta come bersaglio. La vittima subisce delle prese in giro continue per come si veste, per quello che fa, per le persone che frequenta ma anche per il suo aspetto fisico e purtroppo molto spesso riceve queste pressioni da suoi compagni di scuola o persone che credeva amiche. 

Tendenzialmente le vittime di bullismo però non rivelano, non manifestano con i propri cari e con le persone adulte il disagio che stanno vivendo ma tengono tutto dentro di sé, chiuso in una bolla, come un segreto, in modo che nessuno possa mai scoprire le loro fragilità e i tormenti che stanno vivendo in quel momento. I giovani vittime di bullismo finiscono così nel non credere più in se stesse, nel ripetersi continuamente affermazioni del tipo “Non valgo nulla” e nell’autoconvincersi che tutta la negatività delle prese in giro ha una ragione d’esistere. Si sentono sole e cadono in un buio profondo, si assillano con gli interrogativi “Perché proprio a me?”, “Che cosa ho fatto?”, “Perché nessuno mi accetta per come sono?”, “Forse dovrei cambiare per essere accettato?”. 

Molto spesso però non ci sono solo le prese in giro ma si aggiungono anche le violenze fisiche: spinte, colpi, strattoni che sono le degenerazioni di un fenomeno già di per sé preoccupante. Pertanto il bullismo non è di certo una piaga da sminuire o da sottovalutare, le parole di critica ed offesa arrivano nel cuore come missili e lo lacerano profondamente. Dobbiamo iniziare a dire: “Basta!”, “Basta al bullismo!”, ma soprattutto basta alla tendenza a tener tutto dentro; dobbiamo tirare fuori la nostra voce, la nostra grinta contro questi atteggiamenti, anche aiutando le vittime ad uscire da quel tunnel dove tutto è buio e fargli capire quanto valgono per ciò che sono, per quella irripetibile personalità che rappresentano, perché ognuno di noi è speciale così com’è e non deve cambiare per gli altri, sono gli altri a dover accettare quel che siamo con i nostri pregi e difetti.

Beatrice Cicchinelli, I D Liceo classico

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