"Non esistono paesi poveri, ma solo sistemi che hanno fallito nella gestione delle risorse".
Questa frase di Noam Chomsky fa riflettere molto sul fatto che i beni sono e saranno spartiti in maniera sempre più sproporzionata; questo comporta che ci siano essenzialmente tre classi sociali: i ricchi, i benestanti e i poveri.
Lo stereotipo del ricco, in ambito economico, ormai lo conosciamo abbastanza bene da poterlo riconoscere quasi istantaneamente; vale lo stesso per i benestanti, ma i poveri?
Chi sono i poveri?
La parola “povero” suscita sempre molto rispetto proprio perché una persona non ha la possibilità di trasformare le sue capacità in lavoro.
Negli ultimi anni, secondo l'Istat, le varie regioni d'Italia che hanno una carenza di occupazione sono le più povere, tra queste c'è la Sardegna che occupa il settimo posto. Sempre secondo l'Istat, sono 118 mila le famiglie in stato di povertà assoluta. La povertà assoluta si riferisce alla condizione in cui una persona o famiglia non riesce a soddisfare i bisogni primari (cibo, acqua e alloggio). La povertà assoluta viene generalmente misurata utilizzando una soglia universale, come la linea di povertà internazionale stabilita dalla banca mondiale.
A fronte di questa situazione, ci sono persone che si mettono a servizio dei poveri. Tra queste i volontari Caritas che hanno al loro interno centri di ascolto, come quello di Alghero, che eroga oltre 18mila pasti all'anno, garantendo un pasto ad anziani o genitori in difficoltà. Ad esempio, Maria (nome fittizio) ha un figlio di circa un anno, ha iniziato a lavorare come impiegata in una ditta locale per portare avanti la famiglia. Così, la Caritas Diocesana di Alghero l'ha aiutata a pagare le utenze e l'affitto e Maria è riuscita a mantenere la stabilità economica anche grazie al pagamento di altre spese quotidiane. Questo dimostra l'importanza di un Ente come la Caritas all'interno di una società. In alcuni casi si sono raggiunti traguardi molto importanti, come l'acquisto della prima casa.
Chiaramente il popolo sardo è appoggiato da diverse Caritas, ben 11 tra cui quelle di Oristano, Cagliari e Sassari. In questo modo, l’assistenza arriva anche nelle zone più popolate dell'Isola e garantisce donazioni o collette alimentari, grazie anche al sostegno delle istituzioni locali, delle scuole e degli assistenti sociali. Spesso accade che siano gli stessi giovani a mettersi in gioco e questo rende maggiormente unito e solidale il territorio.
Noi studenti ci siamo recati alla Caritas ad Alghero: è stata una bellissima esperienza, che ci ha permesso di osservare con i nostri occhi la realtà concreta, di aiutare i volontari con le nostre mani, consegnando il cibo ai poveri, aiutando il personale in cucina, selezionando la frutta da consegnare.
Grazie a questa esperienza abbiamo guardato in faccia la povertà e ci siamo confrontati con essa.
Sebastiano Pinna e Matteo Schiattarella (3C linguistico)